Quando si riceve la bolletta del gas, tra sigle e numeri, è facile perdersi. Una delle voci meno note ma più importanti è il PCS, acronimo di Potere Calorifico Superiore. Nonostante il nome tecnico, si tratta di un valore che incide direttamente sul calcolo dei consumi e, di conseguenza, sul costo finale che trovi nella fattura.
Cos’è il PCS e che peso ha sulla bolletta del gas? Come viene usato? E perché può cambiare da zona a zona? Scopriamolo insieme.
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PCS: la quantità di energia contenuta in un metro cubo di gas
In parole semplici, il PCS misura quanta energia è contenuta in un metro cubo di gas naturale. Più precisamente, indica quanta energia può essere sprigionata dalla combustione completa di quel gas, tenendo conto anche del vapore acqueo prodotto (che viene condensato e sfruttato). È per questo che si parla di “superiore”: include l’energia totale potenzialmente disponibile.
Questo valore si esprime in MJ/Smc (megajoule per standard metro cubo) o più comunemente in kWh/Smc. Ecco perché il gas, pur essendo distribuito in volume (in metri cubi), viene poi fatturato in chilowattora: il PCS serve proprio a convertire il volume consumato in energia effettivamente utilizzata.
Perché il PCS è importante per la bolletta
Le compagnie di fornitura gas non si limitano a misurare quanti metri cubi hai consumato. Quel numero viene moltiplicato per il valore del PCS (specifico per la tua zona) per calcolare il reale consumo energetico in kWh, che è l’unità di misura su cui si basano le tariffe.
Esempio pratico: Se in un mese consumi 100 Smc di gas e il PCS medio nella tua zona è 10,7 kWh/Smc, allora il tuo consumo in bolletta sarà di: 100 x 10,7 = 1.070 kWh
Ed è su questi 1.070 kWh che viene calcolato il prezzo al kWh previsto dal tuo contratto. Questo passaggio è fondamentale per garantire equità nella fatturazione: due persone che consumano lo stesso volume di gas, ma vivono in zone con PCS diverso, avranno un consumo energetico effettivo differente.
Da cosa dipende il valore del PCS?
Il PCS non è un valore fisso. Può variare in base a:
- Zona geografica: il gas distribuito in Italia non ha sempre la stessa composizione. Può contenere più o meno metano o altri gas, e quindi avere un PCS leggermente più alto o più basso.
- Momento dell’anno: in alcune aree, piccole variazioni stagionali influenzano il valore del PCS, anche se di solito si tratta di differenze minime.
- Rete di distribuzione: ogni impianto locale può ricevere gas da fonti leggermente diverse, influenzando la qualità e il contenuto energetico.
Il valore del PCS medio utilizzato in bolletta viene pubblicato mensilmente dai distributori e riportato in un’apposita sezione della fattura.
Cosa cambia per il cliente?
Il PCS non è un costo “nascosto” o una tassa, ma una variabile tecnica. Più che cambiarlo, bisogna capirlo: incide sul prezzo finale perché determina quanta energia stai effettivamente usando.
In pratica, se vivi in un’area dove il PCS è più alto, ogni metro cubo di gas ti fornisce più energia, quindi per ottenere gli stessi kWh potresti consumare meno volume rispetto a chi abita in una zona con PCS più basso. Di conseguenza, il tuo costo al metro cubo sarà più alto, ma il costo per kWh sarà allineato agli altri utenti.
Un ultimo consiglio
Se vuoi tenere sotto controllo i tuoi consumi e capire meglio la tua bolletta, ti suggeriamo di guardare sempre il valore medio mensile del PCS, indicato nella fattura accanto al numero di metri cubi consumati. Capirlo ti aiuterà a leggere la bolletta in modo più consapevole, senza sorprese.
E se hai dubbi sul calcolo, sulle tariffe applicate o sulle voci della tua bolletta, noi di MetanoSud Servizi siamo a disposizione per aiutarti. Il nostro impegno è offrire non solo energia, ma anche chiarezza e trasparenza, perché solo così il risparmio diventa reale.
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